Il termine slow, come le chiocciole che compaiono nel logo, segnala la stretta connessione del movimento Slow Medicine con il movimento Slow Food
Le due chiocciole che dialogano di cura sobria rispettosa e giusta indicano che il dialogo e la comprensione fra i cittadini e il sistema della cura sono i presupposti di una cura slow.

La medicina Slow

  • Rispetta i tempi della conoscenza reciproca, quelli della salute e della malattia, dell’accudimento e della cura.
  • Rimette al centro dell’intervento di cura la relazione fra professionista sanitario e paziente, rendendoli entrambi attivi e cooperativi.
  • Ricerca il giusto equilibrio fra l’uso di tecnologie e di terapie di efficacia dimostrata, il rispetto della persona curata e delle sue preferenze e l’attenzione alle risorse economiche e ambientali.
  • Sviluppa interventi di prevenzione, informazione, promozione della salute ed educazione a comportamenti equilibrati e sobri come metodo per la valorizzazione del patrimonio salute.
  • Promuove i concetti di cura efficace, appropriata e personalizzata, riabilitazione possibile e valorizzazione delle capacità residue in contrapposizione all’eccesso di cure e alla ricerca della guarigione ad ogni costo.

 Una cura slow NON è una cura lenta ma è una cura che:

  • rinuncia alla frettolosità in nome dell’accuratezza e della riflessione.;
  • è tempestiva senza essere sbrigativa;
  • utilizza l’ascolto e il dialogo uniti alla competenza clinica e all’uso appropriato delle tecnologie diagnostiche e terapeutiche;
  • sviluppa metodi e strumenti per facilitare la partecipazione attiva dei cittadini ai percorsi di cura;
  • cura la formazione dei professionisti e il loro diritto a percorsi formativi aggiornati, efficaci, scientificamente fondati e liberi da conflitti di interesse.

I progetti di Slow Medicine si sviluppano:

  • In tutti gli ambiti della comunicazione e delle buone pratiche comunicative.
  • Nell’ambito dell’organizzazione dei servizi sanitari.
  • Nella progettazione degli spazi e degli ambienti della cura.
  • Nella progettazione degli interventi di prevenzione e di educazione alla salute.
  • Nella ricerca di metodi e pratiche per sviluppare appropriatezza e efficacia delle cure.
  • Nelle ricerca di metodi e pratiche per lo sviluppo delle competenze professionali in sanità (formazione universitaria, aggiornamento, formazione continua)

I progetti di Slow Medicine coinvolgono: 

  • Tutti i professionisti della salute.
  • Tutte le associazioni di professionisti, ordini, collegi, società scientifiche.
  • I cittadini in quanto individui e in quanto gruppi e associazioni.
  • Le organizzazioni sanitarie.
  • L’università.
  • Gli enti pubblici e privati per la formazione.