La posizione della Rete Sostenibilità e Salute sulla gravissima crisi della Cochrane

Curatore della redazione per la RSS: Alberto Donzelli

Peter Gøtzsche è un ricercatore danese dal carattere inflessibile, che nel settembre scorso è stato vittima di un evento inaudito, l’espulsione dal Governing Board (Consiglio d’Amministrazione/direttivo) della Cochrane Collaboration, con 6 voti a favore, 5 contrari (4 membri in seguito si sono dimessi per protesta) e 1 astenuto, senza che lui stesso potesse votare.1

Gøtzsche era Direttore del Nordic Cochrane Center e co-fondatore nel 1993 della Cochrane Collaboration (il termine “Collaboration” è stato rimosso da alcuni anni), nonché membro del Cochrane Governing Board da gennaio 2017, con il massimo dei voti tra gli 11 candidati. Il suo lavoro, improntato a indipendenza e trasparenza, ha raccolto e analizzato i risultati degli studi clinici, per fornire informazioni solide e affidabili, utili per prendere decisioni su interventi medici, farmaci, vaccini, screening.

Ha una prestigiosa attività scientifica e le sue pubblicazioni, tra le più consultate, “hanno svolto un ruolo fondamentale a favore della trasparenza dei dati clinici, della priorità dei bisogni di salute pubblica e della difesa della rigorosa ricerca medica indipendente dai conflitti di interesse”, come scrivono, nella lettera al Ministro della Salute danese, oltre 10.000 persone, inclusi emeriti studiosi del calibro di Iain Chalmers e Fiona Godlee, Direttrice editoriale del BMJ, per chiedere che non sia anche licenziato dal suo lavoro presso l’ospedale di Copenaghen (purtroppo, però, è stato spinto a dimettersi).

Perché sei membri del Governing Board della Cochrane lo hanno espulso, accusandolo di “bad behavior/cattivo comportamento”?

Già nel 2001 Gøtzsche aveva mosso critiche agli screening mammografici, sottolineando i rischi di sovradiagnosi e ridimensionando le aspettative sulla mammografia per ridurre la mortalità da cancro mammario.

I suoi libri “Medicine letali e crimine organizzato: come Big Pharma ha corrotto la sanità”, del 2013, e “Psichiatria letale e negazione organizzata”, del 2015, tradotti in più lingue, sono stati pubblicamente criticati dalla Cochrane. Infine l’articolo pubblicato sul BMJ-Evidence-Based Medicine a luglio 2018, insieme a Lars Jørgensen e Tom Jefferson, che ha messo in dubbio i risultati di sicurezza del vaccino antipapilloma virus (HPV), pubblicati in maggio da un altro grup-po Cochrane, ritenendo quella revisione incompleta, perché aveva escluso studi eleggibili, usa-to esiti surrogati, non considerato importanti errori sistematici, sottoriportato eventi avversi (la Newsletter NoGrazie 63 di ottobre 2018 riporta ampiamente i punti del dibattito che ne è seguito, e consente a chi vuole di capire da che parte stiano le prove).

Quando il giornalista Mark Wilson, diventato CEO della Cochrane, ha impresso un’impronta più commerciale all’organizzazione, Gøtzsche ha accentuato l’opposizione, denunciando che la Cochrane starebbe deviando dai principi originari, con nuovi vertici sempre più conniventi con gli interessi economici che ruotano intorno alla sanità.

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Fonte della foto: www.scienzainrete.it