Stefano Cagliano. Guarire dall’omeopatia. Il Pensiero Scientifico Editore. Roma 2020. pp 262 €22,00

 

Recensione di Marco Bobbio

“Lei crede nell’omeopatia?” mi sento talvolta chiedere da alcuni pazienti, come se la scelta di una terapia non si basasse sulla dimostrazione della sua efficacia in un contesto sperimentale, ma su un atto di fede. Molti utilizzano l’esperienza personale o di amici per dimostrarne la validità, senza la capacità di distinguere l’effetto casuale dall’effetto causale. Mi stupisco che persone colte affermino “da quando prendo i prodotti omeopatici non ho più avuto l’influenza”, come se un’associazione temporale tra un prima a un dopo fosse sufficiente per dimostrare l’efficacia. Come sostiene Cagliano in questa mirabile, spiritosa e approfondita terza edizione del suo classico “Guarire dall’omeopatia” si tratta di “una medicina delle emozioni”; chi si cura con l’omeopatia “crede nell’efficacia dei rimedi in perfetta buona fede e tende a enfatizzarne l’efficacia”. Molte persone sono affascinate dalla teoria che l’omeopatia stimola la capacità auto guaritrice del corpo (con lo stesso principio si spiega il grande successo che hanno avuto alcuni imbonitori nel promuovere prodotti a base di cellule staminali, che consentirebbero di rispristinare i tessuti danneggiati da una noxa patogena) e dall’assenza di effetti indesiderati (con lo stesso principio si spiega il grande successo degli integratori). Gli psicologi cognitivi possono spiegare i meccanismi per cui una persona si fa condizionare dalle impressioni e dalle emozioni più che da una valutazione di dati e fatti, ma Cagliano evidenzia anche la responsabilità di quei medici, e sono tanti, “dalla ricetta facile e dalla parola difficile”; questione già sollevata all’epoca del caso Di Bella, quando agli oncologi frettolosi e intransigenti nell’applicare protocolli rigidi di dimostrata efficacia, si contrapponeva una cura inefficace di un medico che incarnava la figura del buon samaritano. L’omeopatia non si è dimostrata più efficace del placebo, documenta Cagliano, nella cura dell’artrite, del cancro, della demenza, dell’influenza, dell’ipertensione, delle malattie infettive e d’altra parte il progetto Choosing Wisely raccomanda di non utilizzare terapia alternative per la loro mancanza di efficacia e per il rischio di compromettere l’effetto terapeutico delle medicine convenzionali. Purtroppo, le dimostrazioni scientifiche non intaccheranno la fiducia di chi si rivolge all’omeopatia e che ahimè non leggerà questo esauriente e aggiornato testo di piacevole lettura.