Il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) nella parte riservata alla Salute prevede di rafforzare la capacità del SSN di fornire servizi adeguati sul territorio riguardanti le cure primarie e, in questo ambito, la realizzazione di Case della Comunità.

Sarà cruciale che l’attenzione venga posta non solamente agli aspetti strutturali ma alle modalità organizzative e ai cambiamenti culturali che tali innovazioni dovranno comportare.

Slow Medicine sulla base della sua visione sistemica, che promuove l’integrazione delle cure secondo un approccio multidisciplinare e interdisciplinare e considera la persona nella sua totalità e nel suo inserimento familiare e sociale, ha aderito al “Manifesto” che la Associazione “Prima la Comunità” insieme ad altre associazioni ha predisposto nell’ambito del dibattito sul tema della Casa della Comunità.

Nel Manifesto le Case della Comunità sono viste come luogo non solo sanitario ma in senso più ampio come risorsa complessiva per la ritessitura delle relazioni sociali e per una diversa identità sociale attorno al tema salute nella sua accezione di benessere globale.

E viene auspicato che le Case della Comunità siano realizzate come vera innovazione del sistema di welfare, come autentico potenziamento della tutela della salute nei territori, a partire dai bisogni dei cittadini e non dai servizi e dove si realizza finalmente una concreta integrazione socio-sanitaria capace di accogliere le persone soprattutto quelle più fragili.

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