APPROPRIATEZZA E SALUTE: UNA RISPOSTA SLOW TRA CONOSCENZA, CULTURA E MERCATO

di Antonio Bonaldi

Non v’è dubbio che il cosiddetto decreto sull’appropriatezza, nato con l’obiettivo di stabilire le condizioni di erogabilità e di appropriatezza prescrittiva di alcune prestazioni ambulatoriali, abbia provocato un grande scompiglio nel già travagliato mondo della sanità. Ciò, nonostante le pronte rassicurazioni del Ministro Beatrice Lorenzin, le sue aperture al dialogo e i suoi lodevoli tentativi di sedare il malcontento. Per ragioni
diverse e in gran parte condivisibili, amministratori, medici, pazienti e cittadini hanno contestato l’incongruenza e la farraginosità di applicazione delle norme contenute nel Decreto, nonché le ricadute negative sulla sostenibilità del servizio sanitario pubblico, sul diritto alle cure, sulla libertà professionale, sulla relazione tra medico e paziente, dando origine ad un ampio dibattito, i cui principali punti critici sono stati richiamati in un documento messo a punto dall’Ufficio parlamentare di bilancio.

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