COME LA MEDICINA AMERICANA (MA NON SOLO) SI STA AUTODISTRUGGENDO

di A. Gardini

Nel 2011 un filosofo e un chirurgo americani scrissero un articolo che oggi l’ex editor del Bmj, Richard Smith commenta sul suo blog. La lettura delle riflessioni di Smith ci pongono interrogativi ai quali non si può sfuggire e che chiamano in causa tutti coloro che si occupano di medicina e sanità.
Il 19 febbraio 2018 Richard Smith, già editor della prestigiosa rivista British Medical Journal, scrive, sul suo blog della stessa rivista, un interessante commento ad un intervento del filosofo Daniel Callahan e del chirurgo Sherwin B. Nuland, autore del bel libro “Come moriamo”.
L’articolo fu pubblicato ormai nel 2011 su New Republic dai due Autori, entrambi nati nel 1930 e all’epoca già ultraottantenni. Richard Smith dice che l’articolo per lui è stato uno squarcio nel buio, come se esprimesse quello che quasi noi tutti abbiamo in mente, ma facciamo fatica ad articolare con le parole. Lo considera come uno dei pensieri più alti fra quelli letti in questi ultimi anni. Più alti e più ovvi, quasi banali. Anche per me
leggere il commento di Richard Smith e le parole di Callahan e Nuland è stato un chiarimento importante, ed ho scelto di condividerlo pubblicamente.

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