La formidabile forza dei numeri

Perché non tutti i rischi sono uguali

di A. Bonaldi

La nostra vita è scandita da scelte, alcune banali, altre decisive per il nostro futuro. In genere, quando ci troviamo di fronte a due o più alternative scegliamo quella a cui attribuiamo maggiori probabilità di soddisfare i nostri interessi. È quello che accade quando decidiamo di investire del denaro oppure quando scegliamo che cosa mangiare per mantenerci in buona salute, o quando assumiamo un farmaco per curarci o ci sottoponiamo a un accertamento diagnostico preventivo che promette di salvarci la vita.

A questo fine i numeri che si accompagnano alle diverse alternative sono particolarmente importanti nell’orientare le decisioni perché siamo portati a credere che i numeri siano in grado di esprimere la realtà in modo oggettivo e imparziale. I numeri, infatti, non si contaminano con i sentimenti, i punti di vista, le opinioni, i giudizi. A parte il simbolismo numerico che caratterizza la Cabala e la Smorfia napoletana, i numeri sono numeri e basta e pertanto se ci esprimiamo con i numeri eliminano ogni ambiguità e ogni possibilità di fraintendimento.

Ma è sempre vero che i numeri sono imparziali? Secondo lo scrittore americano Gregg Easterbrook: “Se torturi i numeri abbastanza a lungo, confesseranno qualsiasi cosa”. Ed è proprio quello che gli statistici sanno bene e che gli esperti di marketing fanno tutti i giorni. Ricercatori, amministratori, politici e produttori di farmaci, dispositivi medici e beni di consumo, sanno bene che le scelte dipendono in buona misura dal modo in cui i dati vengono presentati e che le persone raramente sono in grado di riconoscere le trappole che si celano dentro i numeri. Così, in funzione dell’obiettivo che si intende raggiungere, i dati sono presentati ad arte per impaurire o per rassicurare, in modo di orientare le decisioni nella direzione voluta.

Mi rendo conto che presentare tutti i “trucchi” ai quali si può ricorre per ammaliare l’interlocutore è un’impresa che va ben al di là di questo breve articolo. Mi limito quindi a presentare un paio di casi sperando che da questi esempi il lettore possa quantomeno rendersi come spesso i dati vengano presentati in modo incompleto e distorto e che per salvaguardare il proprio interesse dovrebbe adottare qualche precauzione in più.

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