Anche in ostetricia fare di più non significa fare meglio

È stato pubblicato nel numero 5 –2021 della rivista GynecoAogoi l’articolo a firma di Claudio Crescini, Sandra Vernero e Antonio Bonaldi che illustra Slow Medicine, Choosing Wisely, le cinque raccomandazioni AOGOI (Associazione Ostetrici Ginecologi Ospedalieri Italiani) su pratiche a rischio di inappropriatezza in ostetricia e ginecologia e le due schede informative per i cittadini riguardanti il digiuno durante il travaglio di parto e il taglio cesareo di routine dopo il primo.

“È per aiutare il mondo degli operatori dell’ostetricia che AOGOI da sempre come società scientifica si adopera per promuovere tutte le iniziative ed i mezzi di formazione e di aggiornamento necessari. In particolare, nell’ampio spettro degli interventi che sono stati realizzati, si deve ricordare la collaborazione di AOGOI, in corso da circa tre anni, con il movimento Slow Medicine attraverso il progetto Choosing Wisely che ha condotto alla pubblicazione delle Cinque raccomandazioni dell’Associazione Ostetrici Ginecologi Ospedalieri Italiani (AOGOI)13.

In questo documento sono elencate le cinque pratiche (Top five) ostetriche che hanno ancora una larga diffusione nei punti nascita italiani ma che si sarebbero dovute abbandonare essendo prive di prove scientifiche di efficacia.

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Utilizzare procedure, test diagnostici e trattamenti che non hanno prove evidenti di efficacia non solo rappresenta uno spreco di risorse di per sé già limitate ma può esporre inutilmente i pazienti al rischio di complicanze ed effetti avversi.

La strada da percorrere è lunga vuoi per la naturale difficoltà degli esseri umani ad introdurre cambiamenti nel proprio modo abituale di comportamento, vuoi perché molti aspetti dell’ostetricia necessitano ancora di studi approfonditi e di ricerche scientifiche.”

https://choosingwiselyitaly.org/societa/aogoi/

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