Perché ci ribelliamo. Victor Montori. Il Pensiero Scientifico Editore, Roma 2018.

recensione di M. Bobbio

“E’ ora che una rivoluzione dei pazienti porti a una cura attenta e premurosa per tutti”: il messaggio che percorrere il libro di Victor Montori (Perché ci ribelliamo. Il Pensiero Scientifico Editore, Roma 2018), recentemente tradotto e pubblicato in Italia, ricalca il manifesto di Slow Medicine per una medicina sobria, rispettosa e giusta. Infatti l’autore, diabetologo e responsabile della Knowledge and Evaluation Research Unit della Mayo Clinic, è noto per essere il propugnatore di una medicina il meno possibile distruttiva (minimally disruptive medicine). Nello stimolante libro Montori denuncia innanzitutto i danni provocati da una ‘fast medicine’ che sposta il peso dell’assistenza sui pazienti, costringendoli ad organizzarsi individualmente per l’assunzione delle medicine e per seguire intricati calendari di prelievi, accertamenti, visite e controlli. I medici non sono abituati a prendere in considerazione le priorità dei pazienti e a porsi il problema di quanto sia faticoso ottemperare alle plurime prescrizioni, aggiunte trascurando quanto già in atto, e le possibilità di eseguirli. La scarsa attenzione alle necessità delle singole persone deriva dal fatto che poco per volta i professionisti della sanità hanno acquisito una ‘visione sfuocata’ dei loro pazienti; in parte perché i tempi concessi dalle organizzazioni sanitarie per una visita vengono ridotti al minimo, ma anche per l’eccessiva frammentazione del lavoro. Eppure, considera Montori “non ricordo una sola lezione nei miei quattordici anni di formazione né so di un solo capitolo di un manuale di medicina che riguardi il lavoro del paziente […] che non solo è invisibile, ma anche gratuito”. Uno spietato atto di accusa contro una medicina crudele e avida, che non sa vedere il paziente e che lo sovrasta. Quali antidoti secondo l’autore? L’eleganza dell’essenziale, la solidarietà, l’amore, l’integrità. Un libro che impietosamente dimostra i danni provocati dalla ‘medicina industrializzata’ e che immagina una rivoluzione tale da sovvertire l’attuale sistema basato sul profitto. “Ho scelto di parlare di rivoluzione – conclude Montori – perché una riforma non basta”.

A questo link è possibile leggere l’intervista di Marco Bobbio a Victor Montori